TREKKING SOMEGGIATO NEL PARCO NATURALE ORSIERA-ROCCIAVRE’

Trekking con asini PDF

L’asino

Gli asini hanno il mantello di diversi colori che vanno dal bianco al rossiccio, dal marrone al grigio o al nero. Il disegno ci mostra il mantello di un asino amiatino: il colore base va dal grigio al marrone-rossiccio con righe e zebrature nere. Gli asini possono avere anche il mantello tutto nero con muso, ventre e contorno degli occhi più chiari. Più rari sono gli asini che presentano un mantello completamente nero, bianco o pezzato. L’altezza al garrese di un asino può variare molto: da 90 cm a oltre il metro e mezzo! L’asino possiede zoccoli piccoli e allungati con la parte più esterna molto dura e una parte mordida più interna che garantisce l’aderenza all’animale su superfici dure e lisce.

La dieta dell’asino è rappresentata da erba, fieno e paglia: tutti alimenti ricchi di fibre. Anche le foglie, i frutti selvatici e i cereali sono apprezzati. In campagna viene lasciato al pascolo nei prati, ma anche su terreni marginali dove trova cardi, rovi e altre “erbacce” che gli consentono di variare la propria dieta e di trovare tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno.

Durante l’inverno l’asino viene nutrito principalmente a fieno.

L’asino in escursione

Gli asini partecipano al trekking in qualità di portatori. Un asino che accompagna un’escursione può trasportare tende, provviste, sacchi-letto: la loro presenza può alleviare la fatica e il disagio di camminare con uno zaino molto pesante, cosa quasi inevitabile se si affronta una traversata di più giorni.

Per caricare il materiale sul dorso dell’asino si usa il basto che viene fissato all’animale con le relative cinghie. Bisogna però ricordare che la capacità di carico di un asino non è illimitata sia per quanto riguarda il peso, sia per quanto riguarda il volume, soprattutto se si affrontano sentieri di montagna con forti dislivelli, passaggi stretti, zone rocciose etc. L’opportunità di camminare con gli asini al seguito non deve indurre gli escursionisti a portare con sé oggetti non indispensabili, ingombranti o pesanti o un guardaroba degno di una sfilata di moda. Bisogna ricordarsi che il peso trasportabile da un asino (circa 30 – 40 chilogrammi) andrà diviso per il numero dei partecipanti al trekking, per cui la quota individuale di bagaglio da affidare agli asini sarà tanto più piccola quanto più numeroso risulterà il gruppo. Sul basto potranno essere fissati delle borse o degli zaini (preferibilmente) nei quali dovranno essere riposti degli oggetti non fragili che non devono essere utilizzati durante la giornata. L’ideale sarebbe avere degli zaini, condivisi da amici o gruppi famigliari, contenenti la biancheria da rifugio, asciugamani, ciabatte, indumenti di ricambio etc. in modo da ridurre i “colli” da fissare al basto al momento della partenza.

Il cibo, l’acqua, la macchina fotografica, la giacca e vento, la mantellina per la pioggia e ogni altra cosa che si ritiene di usare durante la giornata va riposta nello zaino che ognuno dei partecipanti al trekking porterà con sé.

L’asino compagno di viaggio

Gli asini saranno parte del gruppo. Non soltanto portatori, ma compagni di viaggio. Aspetteranno se qualcuno rimane indietro, parteciperanno alle chiacchiere e alle discussioni, raglieranno per salutare o se si sentiranno trascurati. Per molti potrà essere una rara occasione per avvicinare questi animali che dimostrano una stupefacente familiarità con l’uomo (soprattutto con i bambini) oltre che una intelligenza e una sensibilità insospettata.

La cura dell’asino durante il viaggio

La cura, la preparazione e la conduzione dell’ animale (o, si spera, degli animali) sarà condivisa da tutto il gruppo. Per tradizione la sistemazione degli animali al termine di ogni tappa viene prima della doccia e della sistemazione nelle camerate del rifugio: appena arrivati si scaricano i basti e si consegnano gli zaini ai relativi proprietari. Il basto viene slacciato, tolto dal dorso dell’asino e messo in un posto riparato ad asciugare. Eventualmente si copre con un telo impermeabile.

Si prepara il recinto per la notte scegliendo una zona dove ci sia un poco di erba da brucare: sarà questo l’unico carburante dei nostri portatori. Se possibile gli asini vanno fatti bere, ma in caso di necessità possono rimanere senza acqua anche per più di un giorno. Al mattino, prima della partenza il pelo deve essere spazzolato per eliminare i residui di terra, vanno controllati gli zoccoli e poi si mette il basto. Quando i bagagli sono pronti si fissano i carichi agli arcioni badando che il peso sia ben equilibrato. A questo punto si può partire.

Come si guida un asino

Gli asini si adattano meglio dei cavalli al terreno di montagna, sono più calmi, si spaventano meno facilmente e in caso di necessità si lasciano aiutare senza farsi prendere dal panico. Gli zoccoli piccoli e stretti vengono posati con precisione evitando, ove possibile, sassi, lastroni, terreni fangosi o scivolosi. L’asino è dotato dei nostri stessi sensi quindi vede gli ostacoli ed è in grado di superarli. In un passaggio difficile occorre lasciargli corda e spazio di manovra. Partire per una traversata con degli asini significa pensare a un percorso comunque praticabile a loro. Per un asino ci possono essere degli ostacoli che risultano insormontabili, eccone alcuni. Terreno acquitrinoso: a causa degli zoccoli piccoli affondano facilmente arrivando anche a rimanere intrappolati.

Passaggi stretti: una roccia o un albero sporgente, urtati con il carico, possono far perdere l’equilibrio all’animale. Spesso scaricare il basto in corrispondenza di passaggi stretti è impossibile o pericoloso per mancanza di spazio. Gradini in salita o in discesa più alti di 50 / 60 cm. : non possono essere superati, soprattutto se sono in sequenza.

Pietraie con buche: rischio di fratture agli arti. Tronchi di traverso: se sono a mezza altezza non possono venire scavalcati. In più è molto difficile convincere gli asini ad abbassarsi,. Se non si può aggirare l’ostacolo (o segare il tronco) bisogna tornare indietro. Gli asini comunque non soffrono di vertigini e affrontano con naturalezza anche dei tratti esposti.

La loro andatura, meno veloce di quella del cavallo, si sovrappone a quella di un buon camminatore nei tratti in pendenza, mentre è normalmente più lenta nei tratti pianeggianti e sull’asfalto. In salita il passo dell’asino è più veloce di quello di un escursionista però si ferma di frequente. Per aspettare il gruppo è opportuno fermarsi dove c’è qualche ciuffo d’erba: qui il nostro compagno ingannerà il tempo facendo uno spuntino.

Quando camminiamo in compagnia di asini, facciamo attenzione a non affiancarci al basto nei tratti dove il sentiero è stratto. Gli asini che parteciperanno al trekking non sono ferrati. Questo fatto gli fornisce una maggiore sensibilità e sicurezza nella marcia sui terreni difficili. L’itinerario anche se già percorso nel passato con gli asini, deve essere verificato dalla guida nei giorni precedenti per escludere la presenza di ostacoli non superabili.

(testo e disegni di Elio Giuliano, guardiaparco, grande conoscitore di asini e viaggiatore con asini)

Chi ha viaggiato con gli asini prima di noi?

Consigli di lettura prima di un trekking someggiato: STEVENSON, ROBERT LOUIS, Viaggi con un somaro nelle Cevenne ed. Mursia BOCCONI, VISENTIN, In viaggio con l’asino ed. Guanda

Le proposte di trekking nel Parco dell’Orsiera con gli asini

I percorsi proposti si svolgono principalmente all’interno dei confini del Parco Naturale Regionale Orsiera-Rocciavré ricalcando per buona parte i sentieri che sono stati recentemente segnalati come GO – Giro dell’Orsiera. Non tutti questi sentieri sono però percorribili dagli asini, dunque si è dovuto optare a volte per altre vie.

Come punti d’appoggio saranno utilizzati i rifugi, ma non solo: infatti si prevedono pernottamenti in strutture più semplici, non gestite, ma di indiscusso fascino come i bivacchi in quota. Questo vuol dire che i partecipanti in queste occasioni dovranno anche cucinarsi la cena e prepararsi la colazione. Da un punto di vista logistico questo impegna maggiormente l’organizzazione che dovrà prevedere di portarsi tutto il necessario per i pernottamenti presso i bivacchi, ma crediamo che accresca maggiormente l’avventura del viaggio.

percorso n.1 – giro lungo 7 giorni di cammino, 6 notti in rifugio e/o albergo

Le tappe

  • Villar Focchiardo, Monte Benedetto, Rifugio Val Gravio. Dialivello + 1000 m , Tempo di marcia 4 / 5 ore.
  • Rifugio Val Gravio, Mustione, Pian Cavalle, Fontana di Cassafrera, Colle di Malanotte, Colle del Sabbione, Rifugio delle Selleries. Dislivello + 1200 m , – 550 m , Tempo di marcia 6 / 7 ore.
  • Rifugio delle Selleries, Pra catinat, Pequerel, Usseaux (Posto tappa GTA Pzit Rei). Dislivello – 550 m , Tempo di marcia 4 ore.
  • Usseaux, Pian dell’Alpe, strada dell’Assietta, Vallone dei Morti, Gran Serin, Alpe Arguel, Pian del Frais (Albergo Belvedere) Dislivello + 1000 m , – 1000 m , Tempo di marcia 6 / 7 ore.
  • Pian del Frais, Deveys, Bastia, Armona, Arnodera, Meana, Mattie. (Agriturismi Il Mulino e/o Occcitania) Dislivello – 800 m , Tempo di marcia 4 / 5 ore.
  • Mattie, Toglie, Comba, Balmetta inferiore, Rifugio Toesca. Dislivello + 1000 m , tempo di marcia 4 ore.
  • Rifugio Toesca, Rifugio Amprimo, Città, Banda, Villar Focchiardo Dislivello – 1300 m , Tempo di marcia 5 ore.

percorso n.2 – giro medio 6 giorni di cammino, 5 notti in rifugio e/o albergo

Le tappe

  • Villar Focchiardo, Monte Benedetto, Rifugio Val Gravio. Dialivello + 1000 m , Tempo di marcia 4 / 5 ore.
  • Rifugio Val Gravio, Mustione, Pian Cavalle, Fontana di Cassafrera, Colle di Malanotte, Colle del Sabbione, Rifugio delle Selleries. Dislivello + 1200 m , – 550 m , Tempo di marcia 6 / 7 ore.
  • Rifugio delle Selleries, colle dell’Orsiera, Bivacco dell’Orsiera Dislivello + 550 m, – 650 Tempo di marcia 6 ore.
  • Bivacco dell’Orsiera, pra La Grangia, Posto tappa gta Alpe Toglie Dislivello – 580 m , + 200 m , Tempo di marcia 5 ore.
  • Posto tappa gta Alpe Toglie, Rifugio Amprimo Dislivello – 250 m , Tempo di marcia 3 ore.
  • Rifugio Amprimo, Città, Banda, Villar Focchiardo Dislivello + 1000 m , tempo di marcia 4 ore.

percorso n.3 – giro breve 4 giorni di cammino, 3 notti in rifugio e/o albergo

Le tappe

  • Villar Focchiardo, Monte Benedetto, Rifugio Val Gravio. Dialivello + 1000 m , Tempo di marcia 4 / 5 ore.
  • Rifugio Val Gravio, Mustione, Pian Cavalle, Fontana di Cassafrera, Colle di Malanotte, Colle del Sabbione, Rifugio delle Selleries. Dislivello + 1200 m , – 550 m , Tempo di marcia 6 / 7 ore.
  • Rifugio delle Selleries, colle del Sabbione, Rifugio Amprimo Dislivello +500 m, – 1200 m, Tempo di marcia 5/6 ore.
  • Rifugio Amprimo, Città, Banda, Villar Focchiardo Dislivello + 1000 m , tempo di marcia 4 ore.
  • Per informazioni: Mario Cavallo 338.7424424

Asibus – linea 1

servizio di trasporto bagagli e compagnia asinina lungo il tragitto che collega i Rifugi Val Gravio, Paradiso delle Rane, Rifugio Amprimo. Su richiesta la corsa può essere prolungata a toccare i rifugi Toesca e delle Selleries. Attiva tutte le domeniche di luglio e agosto. Come una vera linea di autobus, il servizio rispetterà i seguenti orari:

VALGRAVIO SELLERIES

m stazione 0 VAL GRAVIO

4150 PARADISO DELLE RANE 5550 AMPRIMO 7450 TOESCA*

domenica 09.00 11.00 12.30

a richiesta 09.00 11.00 12.30 17.00

SELLERIES*

* IL SERVIZIO NEL 2012 SARA’ SVOLTO SOLO SU RICHIESTA PER GRUPPI

SELLERIES VAL GRAVIO

m stazione 0 SELLERIES*

5050 TOESCA* 6950 AMPRIMO 8350 PARADISO DELLE RANE

domenica – – 14.00 15.30 17.00

a richiesta 09.00 15.00 – – –

a richiesta – 09.00 10.30 12.00 15.30

12500

VAL GRAVIO

* IL SERVIZIO NEL 2012 SARA’ SVOLTO SOLO SU RICHIESTA PER GRUPPI

costo biglietto asibus A/R Valgravio – Amprimo 5€ a persona costo biglietto asibus A/R Valgravio – Selleries 10€ a persona

il servizio potrà essere sospeso in qualsiasi momento, anche senza preavviso, in caso di brutto tempo. Per informazioni rivolgersi al 338-7424424 oppure allo 011-9646364.

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