Quota decollo : 2600 m
Quota atterraggio : 1065 m
Dislivello: 1535 m
Difficoltà: Facile
Esposizione: Sud
Località partenza: In auto Chambon – a piedi Rifugio Selleries (Piemonte)
Punti appoggio: Rifugio Selleries

La cima di decollo non ha nome, alcuni escursionisti l’hanno nominata Cima del Ricordo. Si trova sulla dorsale che porta alla Cima Gavia.
Il volo è un’ alternativa al volo classico del Forte di Fenestrelle, è indicato per chi ha voglia di abbinare una camminata al volo. Dislivello a piedi circa 600 mt.
Atterraggio: paese di Chambon, in un grande prato situato sotto la strada principale che conduce da Fenestrelle al Sestriere, sulla destra idrografica del torrente Chisone, ben visibile e facilmente raggiungibile.

L’avventura incomincia in media Valle Chisone, la grande vallata che conduce dalla piana di Pinerolo al Colle del Sestriere. Percorrendo la Statale 23 si arriva in breve all’abitato di Depot, pochi chilometri a valle rispetto alla frazione di Fenestrelle che si incontra dopo aver superato Villaretto Chisone e Mentoulles.. Prima di entrare nell’abitato di Depot sulla destra salendo, si vede un bivio con un primo cartello giallo del Rifugio Selleries e un altro cartello indicatore che mostra sulla destra l’imbocco della strada asfaltata che conduce a Pra’ Catinat, distesa erbosa a circa 1500 metri di quota,portante il nome del Generale Francese battuto dalle Armate Piemontesi nel ‘700, nella storica battaglia del Colle dell’Assietta.

La strada si innalza in ripidi tornanti superando gli ex-Sanatori Agnelli, ora restrutturati e sede di un albergo, e raggiunge in pochi chilometri il Mastio del Forte Delle Valli, ultimo caposaldo della Fortezza San Carlo, la quale si snoda dal letto del torrente Chisone fin qui, a quota 1500 metri, in un susseguirsi incredibile di casematte, bastioni, torrioni e muri di contro scarpa che non ha eguali in tutta Europa.

Continuando mantenendo la destra (un bivio scende in una borgata sottostante, sulla sinistra della principale), si raggiunge in circa un chilometro il grande pianoro di Prà Catinat. Un cippo monumentale, con annessa fonte ricorda la quota della località. Prima di raggiungere la fonte, sulla destra della strada asfaltata si diparte una sterrata.

Un cartello turistico indica la località Rifugio Selleries a circa 12 chilometri. Imbocchiamo la sterrata. Attraverso un bosco di larici, in stretti tornanti la stradina si inerpica ai pascoli in quota, costeggiando i contrafforti del Massiccio del Monte Orsiera. Siamo in breve tempo in una conca maestosa, contornata da guglie di granito degradanti nel pianoro in declivi erbosi, colorati da macchioni di rododendri. Piccoli specchi d’acqua punteggiano la piccola piana, ed a oriente la vista spazia verso la bassa Valle Chisone.

Al centro della conca una serie di costruzioni, il Rifugio Selleries,al cortile del quale termina. Al rifugio la cucina è ottima, assolutamente casalinga.

Avvicinamento alla cima
La cima (alle spalle del rifugio) è visibile un centinaio di metri prima di arrivare al posteggio dove si lascia l’auto e inizia il percorso a piedi.

Dal cortile del Selleries, presente una palina indicativa del percorso per la Cristalliera (EPT 339), si scendono gli scalini che portano ad imboccare il sentiero che scende verso Selleiraut. A cinquanta metri circa dal rifugio, in prossimità del laghetto, lasciando il percorso che scende, si imbocca sulla sinistra un piccolo sentiero che, in pochi minuti si congiunge con la pista che porta ad un gruppo di baite: Cà ‘d Vanda.

Percorsa per alcune decine di metri questa pista ed appena superato il Rio Selleries, ci si incammina per il sentiero che, sulla sinistra, parte da essa (altro cartello), e con una serie di tornanti, fra pascoli e roccioni, inizia a salire.

Al culmine della salita, raggiunto una sorta di colletto, il sentiero spiana leggermente e si incontra un bivio con cartello indicatore.

Dal colletto si vede il lago del Laus Il Laus è un lago molto piccolo soprattutto nei periodi di siccità, la sua caratteristica è di avere un isolotto nel centro, che gli vale l’altro suo nome: Lago della Mouta (in occitano alpino: “zolla di terra”).

Dal colletto proseguire sul sentiero di sinistra per un centinaio di metri  sino all’attacco dello spallone del nostra cima.

Di qui attraversare a sinistra  sino alla base del canale erboso che sale alla cima in questione sfruttando tracce di sentiero poco evidenti, in ogni caso proseguire per la massima pendenza sino in cima, dove esistono dei prati che permettono un facile decollo.

Dalla cima ottima vista sulle cime Cristalliera e Orsiera

In volo dopo aver sorvolato il rifugio Selleries, Pra Catinat e il Forte di Fenestrelle impostare l’atterraggio sul lungo e pianeggiante prato ben visibile dall’alto a monte di Chambon.